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Le vetrate di Adon Brachi
al Sacro Cuore
Scriveva, nel 1974, il critico d'arte Elvio Natali, nel suo articolo redatto per l'Avvenire del 25 gennaio 1974, all'occasione dell'inaugurazione delle vetrate :
" ... L'autore, Adon Brachi, .... vi ha espresso ..... una visione collocata tra naturalismo e astrazione, tra figurazione e informale.
....una vasta architettura di "forme" che nel suo profilo liberamente geometrico, nella direttrice con prevalente dinamismo verticale richiama evidentemente certe stilizzazioni simboliche paleocristiane ....
.... La stessa esperta interazione dei colori, provocata con un attento gioco di tessere variamente modulate lungo tutto l'itinerario cromatico, contribuisce ad evocare quella "comunicazione con l'invisibile" di cui parla André Masson."

1973 - Adon Brachi mentre esegue i cartoni in scala 1:1 per le vetrate della chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Prato

1974 - Articoli di stampa a proposito delle "nuove" vetrate della chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Prato


Molti anni dopo, nel suo articolo "I restauri alla moderna chiesa del Sacro Cuore", inserito nel Bollettino Roncioniano V del 2005, il Prof. Sergio Nannicini, scriverà, a proposito di quest'opera, allora recentemente restaurata, con la supervisione della Dott.sa Luisa Giusti :
" ... si tratta non di semplici suggestioni di gradevolezza, per quanto quel loro brulicare per le vicende della giornata sembri quasi “cotto a gran fuoco”; in realta` l’artista ha concepito il suo roseto come margine che vieta il cielo aperto, rispettando il concetto italiano, che intende la chiesa come luogo di meditazione e di compatto guscio rispetto ai terreni circostanti.
....... la recinzione vetraria e` degna d’ammirazione. Eseguita in vetro “Dalles” dalla ditta Mellini di Firenze verso l’anno 1975, e` un vero spineto di rifrazioni per la stessa conformazione delle tessere, che in diversi punti sono in rilievo, cosi da formare contrasti e riprese di lumi e di colori; ....."

Interno del campanile / tiburio
vista dal basso a fianco dell'altar maggiore
Vetrate perimetrali
(di fronte il lato Nord-Est)
Costituiscono l'insieme delle vetrate i trentotto pannelli istallati sui quattro lati della base del campanile/tiburio e gli otto lucernari distribuiti sulla copertura piatta della chiesa.
Le vetrate situate sui quattro lati, alla base del campanile e di ciascun lucernario, sono state fotografate (dopo il restauro del 2005) dal figlio dell'autore, Sergio Brachi.
Per la fruizione ottimale dell'opera, le immagini fotografiche sono state ricomposte al fine di ottenere un'immagine unica, integralmente visibile di ciascun lato nel suo insieme, rispettando le proporzioni dell'originale.
Fu infatti volontà dell'autore che ogni piano dell'opera, e quindi ogni lato delle aree decorate del campanile e dei lucernari, presentasse un'unità formale conchiusa - un quadro unico insomma - pur tuttavia mantenendo la continuità di stile e di tonalità a legare fra loro i lati adiacenti ed, in generale, l'insieme delle singole parti dell'opera intera.
L'osservatore attento, che vorrà prendere visione dei singoli pannelli tramite le immagini di dettaglio fornite di seguito, avrà modo anche di constatare che, nonstante l'artista sia riuscito nel suo scopo di figurazione unitaria e coerente, ogni pannello è un'opera compiuta in se e rimane artisticamente vitale anche se avulso dall'insieme al quale appartiene.
Relativamente alla resa cromatica delle immagini fotografiche, ottenute in condizioni di illuminazione naturale sufficientemente diffusa e non abbagliante, Sergio Brachi ha cercato di restituire i colori e le loro tonalità quanto più possibile vicine alla visione che si ha osservando gli originali vitrei, in assenza di riflessi e colpi di luce spuri.
Si noti che le tessere vitree ("dalles" in francese), sono di notevole ed irregolare spessore, il che conferisce al colore proprio di ogni tessera una notevole saturazione ed una modulazione tonale intrinseca che arricchiscono ancor più l'espressività dell'opera.
Tuttavia, perquanto si possa giudicare riuscita la rappresentazione fotografica qui fornita, solo la visione diretta delle vetrate, sottoposte, giorno dopo giorno, alle incessanti variazioni delle condizioni di illuminazione naturale potrà rendere percettibile quel "brulicare per le vicende della giornata" e lo "spineto di rifrazioni" di cui parla il Prof. Nannicini.
Le vetrate del campanile/tiburio sono situate alla base di esso, sui quattro lati.
Osservando le vetrate a partire della parete retrostante l'altar maggiore - orientata a Sud-Est - e muovendosi in senso orario attorno all'asse dell'altare, si incontrano successivamente :
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Lato - Sud-Est - composto da 9 pannelli verticali
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Lato - Sud-Ovest - composto da 10 pannelli verticali
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Lato - Nord-Ovest - composto da 9 pannelli verticali
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Lato - Nord-Est - composto da 10 pannelli verticali
Nelle pagine seguenti sono presentate le immagini fotografiche dei quattro lati completi, nonché i singoli pannelli - Le dimensioni approssimative di un pannello sono 70 x 160 cm.
I lucernari del tetto sono distribuiti simmetricamente :
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quattro sulla navata destra
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quattro sulla navata sinistra
ogni lucernario comporta quattro lati, ciascuno composto di quattro pannelli. Le dimensioni approssimative di ogni pannello dei lucernari sono 40 x 40 cm.
Anche per i lucernari le immagini sono presentate nel senso orario, sui quattro lati, sempre incominciando dal lato prospicente all'ingresso della chiesa.
Le foto sono state eseguite da Sergio Brachi, figlio dell'artista, nel luglio 2007, dopo i lavori di restauro.

Esterno del campanile / tiburio
visto dal tetto dell'edificio
Lato 4 (Nord-Ovest) delle Vetrate
Lucernari della navata sinistra (4)
Lucernari della navata destra (4)
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